Fabrizio Caputo   +39 333 28 40 136   -   C.F. : CPTFR279S02B573N -  Via Torino Pianezza, 127, 10093 Collegno TO

b5d6632d-187e-40f3-80b0-277dd9c15b73
b5d6632d-187e-40f3-80b0-277dd9c15b73
3ef789b8-3aac-48c3-bc05-f76223b38834.jpeg

Rita Andruetto è psicologa, psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, psicologa dello sport (Master in psicologia dello Sport della SUISM di Torino con una tesi sul tema Le emozioni in equitazione: allenarsi a riconoscerle e gestirle).

Nella relazione tra cavallo e cavaliere il dialogo, le richieste ,i messaggi passano attraverso i canali non verbali: le azioni del corpo, intenzionali ma anche non intenzionali, spesso non consapevoli ma che comunque hanno un effetto sul corpo del cavallo (e non è detto che sia sempre l’effetto che il cavaliere desidera produrre).

 

I movimenti e le azioni intenzionali, come ad esempio usare e gambe e le mani, abbassare i talloni, aprire le spalle, dirigere correttamente lo sguardo, attivare il nostro corpo, essere seduti o sollevati in sella, costituiscono la tecnica e determinano la posizione, l’assetto e l’utilizzo degli aiuti per ottenere le azioni richieste al cavallo.

 

Le azioni e gli stati meno evidenti del corpo del cavaliere (come stiamo respirando, dove stiamo creando tensione, come e quando attiviamo l’energia necessaria, come gestiamo il nostro equilibrio e a cosa stiamo pensando momento per momento) si traducono nella comunicazione lieve ma potente dei nostri stati emotivi, di cui il cavallo può percepire nettamente la componente fisiologica. 

 

Siamo capaci di orientare questi stati emotivie queste micro-azioni del nostro corpo in modo che siano un aiuto e non un ostacolo al nostro benessere e a quello del nostro compagno, che ci permettano di agire come binomio con efficacia ed efficienza, cioè raggiungendo gli obiettivi che ci siamo posti con il miglior utilizzo delle nostre risorse? 

 

Col tempo e con l’esperienza impariamo a gestirne alcuni, ma esserne pienamente consapevoli e utilizzarli in modo finalizzato è un obiettivo che possiamo raggiungere anche attraverso esperienze guidate, mappe, “acceleratori di percorso” che ci sollecitano e insegnano a sviluppare capacità che tutti abbiamo a disposizione, destinate però a rimanere solo potenziali se non allenate, per trasformarle in competenze, utili a cavallo e anche nella vita. 

 

Acquisire queste competenze di uso del proprio corpo e della propria mente ci può portare ad esprimere al meglio il nostro potenziale, a trovare quella sintonia tra mente e corpo, e tra noi e il cavallo, e tra noi, il cavallo e l’ambiente esterno, che è alla base delle migliori prestazioni sportive. 

 

Un istruttore che sappia occuparsi anche di questi aspetti a fianco della “tecnica equestre” (che rimane comunque fondamentale e insostituibile), e che sappia quindi accompagnare i propri allievi attraverso percorsi ad hoc su queste tematiche, rappresenta una ricchezza per i propri allievi, sia perché contribuisce ad accelerare il loro apprendimento della tecnica equestre (quante volte trasmettiamo tensione al cavallo senza saperlo, o tiriamo le redini per rallentare mentre la tensione ci porta a stringere le gambe e dare quindi un segnale contraddittorio al cavallo?), sia perché li mette nella condizione di essere più lucidi nel pensare, più reattivi nel corpo, più presenti al momento che stanno vivendo, e aumenta la probabilità che sperimentino la sintonia con il proprio cavallo e il senso del “flow”, quella sensazione di immersione totale nella relazione con il cavallo che si sta montando che rende tutto fluido, efficace e piacevole per entrambi. 

 

Il percorso proposto dal progetto presentato di seguito vuole affiancarsi, o meglio integrarsi nell’insegnamento degli aspetti tecnici dell’equitazione, in modo che cavalieri ed amazzoni, piccoli o grandi, vivano il loro tempo a cavallo con consapevolezza ed efficacia, sfruttando a pieno le proprie potenzialità e quelle del loro compagno a quattro gambe.  

 

Si tratta di un cammino guidato che ha l’obiettivo di insegnare strumenti e offrire conoscenza che potranno poi, una volta acquisite e sperimentate a terra e in sella, essere utilizzate e gestite anche in autonomia.

 

Un percorso quindi di crescita personale, sia come atleti che come persone.

Fabrizio Caputo   +39 333 28 40 136   -   C.F. : CPTFR279S02B573N -  Via Torino Pianezza, 127, 10093 Collegno TO